Al momento un web interamente basato sulla blockchain rappresenta uno scenario possibile ma, dall’evoluzione ancora nebulosa e da costruire.
La storia di questi anni insegna che “vincono” le tecnologie che offrono esperienze coinvolgenti e semplici. Cosa che attualmente il web3 decisamente non è.
I tecno-entusiasti e coloro interessati e in grado di dare un contributo operativo e co-creativo, come i Bitcoin miner, saranno comunque sempre una sparuta minoranza a patto che il modello di business dei “minatori” non sia economicamente interessante. Da loro, allo stato attuale delle cose, dipende la riuscita dell’ecosistema web3.
Anche i modelli di business non sono al momento chiarissimi anche se si iniziano ad intravederne alcuni conosciuti ed interessanti come la registrazione dei domini web3, lo scambio di beni non fungibili, i pagamenti di servizi ecc.
Ammesso che funzioni, l’economia distribuita rappresenta un orizzonte stimolante verso cui tendere l’occhio!
Nonostante tutte le difficoltà, la capacità operativa, il talento, le economie di scala, le basi clienti già esistenti, la presenza di altre killer application l’ecosistema web3 aumenta (si pensi a Facebook con l’evoluzione nel metaverso).
Il web di oggi, con tutte le sue criticità, mette nelle mani di ciascun utente strumenti potentissimi per comunicare, informarsi, lavorare, studiare, risolvere qualsiasi tipo di problema molto facilmente al contempo esistono problemi come la privacy, la sicurezza, discorsi violenti e concentrazioni monopolistiche, ma non è chiaro, come il web 3.0 potrebbe far fronte a questi aspetti negativi.
La rapida diffusione (superiore a quella del web 1) di blockchain, NFT e criptovalute sembra suggerire ai più entusiasti che il web 3 potrebbe davvero rappresentare presto il futuro della rete. Si dimentica in questo caso di considerare che la maggiore velocità di diffusione è dovuta principalmente al fatto che queste tecnologie sfruttano una infrastruttura già esistente: internet, il web. Quindi è un errore comparare le due tecnologie visto che una è comunque figlia dell’altra e senza della quale nulla funzionerebbe.
Il web attraversa dunque una fase di transizione o affiancamento di tecnologie che porterà comunque a un nuovo equilibrio. In quale direzione, è oggi difficile da dirsi.
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